PIETRASANTA. “Do not disturb”: Pietrasanta vuole tornare ad essere meta turistica di sonni tranquilli e pennichelle pomeridiane senza però precludere la convivenza con tutto il mondo delle attività commerciali, artigianali e della movida che rappresentano l’altra anima importante e caratteristica dell’offerta turistica della Piccola Atene. Prima di dire quello che non si potrà fare, è giusto partire da quello che si potrà fare: dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 si potrà usare il tosaerba, utilizzare macchine da lavoro, lavorare nei cantieri, diffondere musica (purché nei limiti consentiti) ed utilizzare megafoni o altoparlanti come nel caso degli stabilimenti balneari e campeggi. Tutto quello che si potrà fare in questa fascia oraria non si potrà però fare dalle 20.00 alle 9.00 e dalle 13.00 alle 16.00. La neo amministrazione di Massimo Mallegni da vigore ad una vecchia ordinanza di buone regole e di sano vivere civile con l’obiettivo di trovare la sintesi tra impresa ed accoglienza, tra rumore e silenzio. L’ordinanza resterà in vigore fino al 30 settembre.
Entriamo nei dettagli. L’ordinanza disciplina in maniera dettagliata la regolazione degli orari delle attività rumorose che possono disturbare la tranquillità ed il riposo della collettività come i cantieri edili, le attività che comportano l’uso di macchine, strumenti ed attrezzature con emissioni di rumore (artigianali, commerciali o assimilate), le attività relative ad opere di giardinaggio (uso tosaerba, falciatrici o similari) e qualsiasi attività di svago che comportano l’utilizzo di macchine, strumenti ed attrezzature rumorose. Il cartello “do not disturb” vale anche per le attività ed i servizi di pubblica attività come i cantieri di fornitura luce, acqua e gas, telefonia o fognatura. Per chi non rispetta le fasce orarie e reca quindi disturbo al riposo delle persone è prevista una sanzione di 309 euro e l’arresto fino a tre mesi mentre per chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni di legge l’ammenda può variare da un minimo di 103 euro ad un massimo di 516 euro.
